Il Lessico della meditazione buddhista


Di seguito, alcuni fra i termini utilizzati più di frequente in ambito buddhista per descrivere i vari aspetti della meditazione.
1: Bhāvanā
Il termine Bhāvanā, tradotto spesso con ‘meditazione’, indica il percorso di SVILUPPO interiore, la coltivazione del Dharma, e non solo la pratica della meditazione.

2: Satipaṭṭhāna
I Quattro fondamenti della consapevolezza (in pali Satipaṭṭhāna) sono la TECNICA, l’insieme dei metodi e degli oggetti di meditazione impiegati per sviluppare (Bhāvanā) la consapevolezza;

3: Jhāna
Jhāna deriva dalla radice verbale Jhay, che letteralmente significa ‘soffermarsi’, ‘dimorare’ o ‘focalizzare’ ed è l’ ESPERIENZA stessa della meditazione, lo stato meditativo a carattere progressivo che si sviluppa focalizzando la consapevolezza su un oggetto (rūpa) meditativo fra quelli esposti ne i Quattro fondamenti della consapevolezza.
Lungi dall’essere uno stato di concentrazione privo di consapevolezza, Il Jhāna è uno stato di consapevolezza ed equanimità (upekkhāsati) oltre le esperienze di dolore o felicità (adukkhaṃ asukhaṃ)

4: Samādhi
Termine spesso tradotto come ‘concentrazione’, deriva dalla radice verbale sam-a-dha, il tenere (dha) assieme (sam), ed indica l’UNIFICAZIONE della consapevolezza con l’oggetto di meditazione, uno stato di contemplazione profonda dove le varie fasi dell’esperienza meditativa (Jhāna) sono pienamente sviluppate e padroneggiate dal meditante. E’ sinonimo di Samatha.

5:Vipassanā
Vipassanā non è una tecnica di meditazione ma la visione profonda della vera natura delle cose, il Dharma o realtà naturale; è la comprensione dei processi interdipendenti alla base della nostra sofferenza, la visione diretta dei meccanismi psicologico-esistenziali generanti il Dukkha.

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