I Quattro fondamenti della consapevolezza (Sati­paṭṭhā­na­)



Bhikkhu Nyanananda

La nascita di un Buddha è un evento raro; un Buddha è colui che mostra la realtà delle cose (Dharma);
Grazie al suo insegnamento, impariamo a riconoscere tale realtà, attraverso la realizzazione delle Quattro Nobili Verità.

Finché non avremo compreso queste Quattro Nobili Verità, saremo destinati a vagabondare ininterrottamente attraverso Il saṃsāra, il circolo vizioso dell'insoddisfazione perpetua.
Il metodo per realizzare le Quattro Nobili Verità è costituito dal Nobile Ottuplice Sentiero. La prima delle sue otto parti è la Comprensione armoniosa; Le altre sono: L'Intenzione armoniosa, la Parola armoniosa, l'Agire armonioso, i Mezzi di sostentamento armoniosi, lo Sforzo armonioso, la Consapevolezza armoniosa ed il Raccoglimento armonioso.
Una persona che ha sviluppato la Comprensione armoniosa, saprà dare naturalmente una direzione etica alle proprie attività fisiche e verbali; egli potrà quindi coltivare il raccoglimento meditativo e la visione profonda attraverso la pratica dei Quattro fondamenti della consapevolezza:
1 Contemplare con consapevolezza il corpo, 
2 Contemplare con consapevolezza le sensazioni, 
3 Contemplare con consapevolezza la mente,
4 Contemplare con consapevolezza la vera natura dei fenomeni.

1) La contemplazione del corpo (Kāyānupassanā) include:
La consapevolezza del respiro,
le attività corporee,
la meditazione posturale, 
la contemplazione sugli aspetti sgradevoli del corpo, 
la contemplazione sui quattro elementi fondamentali, 
la contemplazione delle fasi di dissoluzione del corpo.

Questi esercizi appartengono alla contemplazione del corpo; attraverso queste contemplazioni la mente si calma,il raccoglimento meditativo diviene stabile e i cinque impedimenti - desiderio sensuale, malevolenza, pigrizia & torpore, irrequietezza e dubbio scettico- vengono abbandonati.
2)La contemplazione delle sensazioni (Vēdanānupassanā) – consiste nell'essere consapevoli del piacere, del dolore e dell'indifferenza quando essi si presentano.
3)Essere consapevoli dei pensieri ed emozioni è la contemplazione della mente (Cittānupassanā). Quando nasce un pensiero relativo al desiderio sensuale, il praticante lo riconosce come tale. Quando nasce un pensiero di rabbia, il praticante lo riconosce come tale; Quando nasce la confusione mentale, il praticante la riconosce come tale; Quando si è colpiti da indolenza e torpore il praticante riconosce ciò che accade.
Entrando in uno stato di raccoglimento meditativo, il praticante riconosce ciò che sta accadendo; similmente, quando la mente divaga verso oggetti esterni, il praticante riconosce ciò che accade.
Educare la mente a riconoscere i vari stati mentali ed i loro effetti in questo modo è la contemplazione della mente. La corretta visione, la saggezza, lo sforzo, la concentrazione, e la disciplina mentale sono fattori essenziali nella contemplazione della mente.
4) Quindi, il praticante prosegue coltivando la contemplazione della vera natura dei fenomeni ( Dhammā­nu­passanā), meditando sulla reale natura dei cinque aggregati base dell'afferrarsi (pañcaupâdânakhanda).
Si dovrebbe contemplare con saggezza come l'esistenza condizionata (saṃsāra) si sviluppi grazie all'interazione fra le basi sensoriali interne -vista, udito, olfatto, gusto, tatto e mente- , ed i relativi oggetti di senso: oggetti visivi, suoni, odori, sapori, oggetti tangibili e pensieri.
Con la meditazione, impariamo a liberarsi da questo circolo vizioso...
Bhikkhu Nyanananda.

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